Botteghe e artigiani storici
Nascosti nei vicoli del centro o nelle ex borgate fuori dalla città antica. Negozi e botteghe artigiane che da secoli tramandano il mestiere e nuovi creativi che sono tornati a popolare i vecchi quartieri riprendendo e innovando tradizioni che sembravano scomparse. Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, rivenditori di artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari. Un patrimonio che si affianca a quello monumentale e che esprime l’identità della città, che la rende diversa dalle altre, dove la sola visita è un piccolo arricchimento.
Una guida in progress – questi i primi cento luoghi scelti liberamente da un comitato di giornalisti e operatori culturali innamorati della propria città – che è diretta tanto al cittadino quanto al visitatore, una mappa che volutamente tralascia le grandi imprese che, pur se antiche e di qualità, hanno profondamente innovato sedi e stili di vendita, per censire luoghi dove si possa fare ancora un’esperienza: per la presenza di insegne e arredi storici e artistici, per l’incontro con “tesori viventi” – vecchi e giovani – portatori di sapienze e competenze, per la possibilità di conoscere una storia attraverso un oggetto o una pietanza. Posti dove puoi vedere, incontrare, conoscere, fare qualcuno o qualcosa di davvero tipico. Un occhio poi alle insegne storiche, che rivivono con un’identità commerciale diversa.
Dal 2 al 4 novembre 2018, in occasione dell’ultimo weekend de Le Vie dei Tesori, molte di queste botteghe apriranno anche la domenica, allestiranno esposizioni e riserveranno un’accoglienza speciale ai visitatori del festival.
È l’avvio di un censimento al quale tutti sono chiamati a partecipare. Per segnalare la tua bottega del cuore clicca QUI
Botteghe e artigiani storici
Nascosti nei vicoli del centro o nelle ex borgate fuori dalla città antica. Negozi e botteghe artigiane che da secoli tramandano il mestiere e nuovi creativi che sono tornati a popolare i vecchi quartieri riprendendo e innovando tradizioni che sembravano scomparse. Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, rivenditori di artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari. Un patrimonio che si affianca a quello monumentale e che esprime l’identità della città, che la rende diversa dalle altre, dove la sola visita è un piccolo arricchimento.
Una guida in progress – questi i primi cento luoghi scelti liberamente da un comitato di giornalisti e operatori culturali innamorati della propria città – che è diretta tanto al cittadino quanto al visitatore, una mappa che volutamente tralascia le grandi imprese che, pur se antiche e di qualità, hanno profondamente innovato sedi e stili di vendita, per censire luoghi dove si possa fare ancora un’esperienza: per la presenza di insegne e arredi storici e artistici, per l’incontro con “tesori viventi” – vecchi e giovani – portatori di sapienze e competenze, per la possibilità di conoscere una storia attraverso un oggetto o una pietanza. Posti dove puoi vedere, incontrare, conoscere, fare qualcuno o qualcosa di davvero tipico. Un occhio poi alle insegne storiche, che rivivono con un’identità commerciale diversa.
Dal 2 al 4 novembre 2018, in occasione dell’ultimo weekend de Le Vie dei Tesori molte di queste botteghe apriranno anche la domenica, allestiranno esposizioni e riserveranno un’accoglienza speciale ai visitatori del festival.
È l’avvio di un censimento al quale tutti sono chiamati a partecipare. Per segnalare la tua bottega del cuore clicca QUI
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Progetto e coordinamento: Laura Anello
di Antonella Filippi, Alessia Franco, Laura Grimaldi, Antonella Lombardi, Paola Nicita, Mario Pintagro, Alli Traina, Alessandra Turrisi
Fotografie: Tullio Puglia
Segreteria: Costanza Riccardi, Viola Vitale