
Un itinerario ludico-investigativo, un vero e proprio puzzle da ricomporre, in cui ogni tappa costituisce un prezioso indizio volto a rivelare un misterioso assassinio. Chi partecipa alla passeggiata è direttamente chiamato a indovinare, ragionando sulle tracce fornite dalla guida, l’inquietante delitto che lega, come una sorta di fil rouge, i siti percorsi. Un giallo nel giallo che, tra suspense e curiosità e tra leggenda e realtà condurrà i partecipanti a riscoprire piacevolmente alcune pagine della storia locale palermitana.
I Geni di Palermo hanno una tradizione antichissima che affonda la sua storia addirittura al tempo dei Romani come protettori dei luoghi. In un percorso che attraversa 300 anni di storia, che ci porterà dal più bello tra tutti i Geni, quello di Marabitti dentro Villa Giulia, a quelli di via Oreto, della Cattedrale e di Palazzo delle Aquile e tanti altri, scopriremo tutti e 16 i protettori ancora esistenti in città.
La via Alloro ha un impianto che esisteva già nel Medioevo. Una specie di asse di servizi che correva e superava (arrivando sino a mare), lo stesso Cassaro. Alla Kalsa nel Basso Medioevo si batteva moneta con una zecca privata tra traffici e mercati e logge e congregazioni. Dal 1600 cominciò ad essere un affaccio ambito dalla nobiltà palermitana che qui chiese di costruire i suoi palazzi. Inoltre via Alloro deve il suo nome ad un enorme albero secolare, nel cortile di palazzo San Gabriele di Bellecera, che fu abbattuto il 4 dicembre del 1704, giorno di Santa Barbara, come annota nei suoi Annali il Marchese di Villabianca. Un tour notturno per un quartiere di grande fascino.
Con la guida della Pro Loco di Altofonte si effettuerà l’ascesa (dislivello 162 metri) al colle del Calvario lungo le pendici settentrionali del monte Moarda. Mentre si ascolterà il racconto su Altofonte e il suo percorso devozionale, si potrà godere delle straordinarie vedute panoramiche sulla Valle Oreto e sulla Conca d’Oro di Palermo. Non ci sono difficoltà particolari (oltre alla fatica della salita), ma si consigliano calzature comode e abbigliamento sportivo adatto alla stagione e al sito di collina.
La storia di Palermo è anche la storia dei suoi mercati. La città, divisa nei suoi quattro mandamenti, ospitava in ciascuno di essi un mercato con le sue specialità e le sue peculiari caratteristiche: il mercato dell’Albergheria, quello della Fieravecchia, la Loggia ed il mercato del Seralcadio. E’ stata ricostruita quella che un tempo era conosciuta come la “Via dei mercati di Palermo”, la strada che i carretti dei venditori dei vari generi percorrevano provenendo dalle vie del commercio e che dalle campagne arrivavano in città. E’ stata individuata fisicamente la via dei mercati, che ancora oggi, nonostante le mutate condizioni della città, è possibile ripercorrere respirando ancora gli odori che rimandano a tempi lontani. La voce narrante è quella di Marcello Mussolìn.
La storia della città e quella dei popoli che la abitarono hanno lasciato un patrimonio artistico e architettonico unico. I resti delle mura puniche convivono accanto ai luoghi di culto di stile arabo-normanno e alle residenze barocche della nobiltà palermitana. E ancora, accanto alle ville in stile liberty, i teatri neoclassici e i palazzi razionalisti post Unità d’Italia. Partendo dal nucleo più antico di Panormus, la paleopoli fenicia, l’itinerario si inoltrerà nell’antico quartiere del Cassaro dove le numerose tracce storico-artistiche presenti si mescolano tra loro, dando alla luce un contesto di straordinaria e originale bellezza. Si scorgeranno resti di mosaici romani che fanno compagnia a edifici normanni e spagnoli. Passeggiando lungo il Cassaro, il tour si concluderà sotto la chiesa che fu della nobildonna Eloisa Martorana, oggi inserita nel patrimonio dell’Unesco.
Nelle due settimane del soggiorno palermitano di Goethe nell’aprile del 1787, la marina di Palermo con i suoi paesaggi, il Monte Pellegrino, i promontori lontani a sud-est, la passeggiata monumentale e la Villa Giulia, fu la cornice ricorrente di momenti significativi del suo Grand Tour. Momenti in cui alla mente di Goethe si affollano tante suggestioni e nuove idee che contribuirono a quella rinascita spirituale che fu l’esito finale del suo viaggio in Italia. Nel ripercorrere i luoghi visitati da Goethe, si cercherà di ricostruire il suo sguardo, e seguendo il filo dei suoi pensieri, di raccontare le impressioni e le suggestioni suscitate in lui dal paesaggio e dall’osservazione della natura di Palermo.
L’itinerario racconta in che modo la città si è rapportata con il fiume Oreto attraverso un excursus urbanistico che dal ponte dell’Ammiraglio porta al quartiere residenziale di edilizia pubblica chiamato Borgo Ulivia. Il percorso si snoderà costeggiando il fiume e spiegando di volta in volta quando e perché la città si è allontanata dal fiume o al contrario quando il fiume è stato costretto a spostarsi per dare spazio all’urbanizzazione selvaggia. Le tappe previste (ponte dell’Ammiraglio, via Paternò e gli orti, la Guadagna, il presidio ospedaliero della Guadagna, l’ex stabilimento Italtel, i giardini dell’Oreto, Borgo Ulivia) raccontano in chiave urbanistica in che modo fiume e città si sono posti in relazione tra di loro nel tempo.
La passeggiata attraversa i luoghi del centro storico segnati dalla presenza del Genio di Palermo che furono oggetto di attenzione da parte dei viaggiatori stranieri in Sicilia tra XVIII e XIX secolo, con l’obiettivo di osservare il Genius loci della Città con gli occhi dei protagonisti del Grand Tour. Le tappe dell’itinerario sono Piazza Pretoria, Piazza Garraffo, Palazzo Isnello, Piazza Rivoluzione, Villa Giulia.