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Abstract

La Tomba del Principe nell’antica città sicana
La più grande e suggestiva tomba protostorica della Sicilia, con i suoi circa 9 metri di diametro e 3,50 di altezza è la Tomba del Principe, costituita da una doppia camera, con una volta a cupola (tholos) tipica di analoghe strutture micenee. Chiamata anche grotta Sant’Angelo, dal nome del santo protettore che secondo la tradizione l’avrebbe scelta per il suo eremitaggio dopo averla liberata dal demonio, è la tappa clou di un’indimenticabile passeggiata archeologico-naturalistica che si concluderà all’ora del tramonto nel belvedere sul fiume Platani. Dalla Tomba del principe gli scavi condotti da Paolo Orsi tra fine ‘800 e inizi del ‘900 hanno restituito reperti di altissimo valore archeologico: corredi funerari ceramici e d’oro che sono custoditi in diversi siti, dai Musei archeologici di Agrigento e di Siracusa, al British Museum. Dopo la grotta, si visiterà il costone sud dell’area archeologica del colle di Sant’Angelo Muxaro con le sue tombe a grotticella che la fanno somigliare alla necropoli di Pantalica; poi si passerà nei pressi dell’antro d’ingresso di Grotta Ciavuli per risalire in paese percorrendo un sentiero panoramico con vista sulla valle del fiume Platani, sui Monti Sicani e sul tramonto. A guidare la passeggiata la guida naturalistica, sarà Pierfilippo Spoto, pioniere del turismo esperienziale in Sicilia e profondo conoscitore della sua Sant’Angelo. A cura di Val di Kam.
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