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Indirizzo
12 Via Isnello

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Abstract

Dove visse Michele Amari c’è un tesoro nascosto: l’unico Genio di Palermo in una dimora privata.
Nei saloni del piano nobile di Palazzo Isnello, tra porte dipinte con vedute settecentesche, specchiere decorate, soprapporta seicenteschi, e stucchi dorati, si scopre uno dei tesori più nascosti della città: l’unico Genio di Palermo custodito in una dimora privata. Il nume barbuto e coronato si affaccia dall’affresco il Trionfo di Palermo, dipinto nel salone da ballo da Vito D’Anna. Gli affreschi furono realizzati nel 1760, su incarico di Vincenzo Termine, conte di Isnello e principe di Baucina, che aveva costruito il palazzo nel 1750. Nell’Ottocento Vincenzo Ruffo e Filangieri, principe di Sant’Antimo, ereditò il palazzo, dove visse anche il famoso storico e arabista Michele Amari, fino a quando, nel 1843, venne esiliato a Parigi per il suo libro dei Vespri siciliani. Nella prima metà del Novecento l’assetto originario del palazzo fu trasformato con l’abolizione dello scalone monumentale e la chiusura dell’ingresso principale sul Cassaro. Dal 1981 una porzione del palazzo appartiene al belga Jean-Paul de Nola, e negli anni successivi il noto studioso di letteratura francese e la moglie Giovanna furono tra i primi a stimolare la valorizzazione e il recupero del centro storico di Palermo. Attualmente l’artista Fabrice de Nola, che dal 2010 lavora alla ricostruzione storica della memoria sul Genio di Palermo, ha il suo studio qui.
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