Sotto re Ruggero II, era feudo dei Sinibaldi, signori del Monte delle Rose, poi passò ai Larcan e ai Ventimiglia. La devozione a santa Rosalia, nobile eremita, è nata tra queste pietre, lì dove nascono i fiumi, all'ombra dei boschi, nella terra d'arte e cultura coronata dai monti Sicani. Oggi la grotta fa parte dell’eremo della Quisquina, mimetizzato nel bosco, tanto fitto che i saraceni lo chiamarono “Koschin” (oscuro). Nel 2015 è stato inaugurato l’Itinerarium Rosaliae, un sentiero di 160 chilometri che collega i due santuari legati alla santa.


◉ EVENTI
Un itinerario che parte dall'antico fiume Papireto, le cui sorgenti ispirarono i viaggiatori arabi, per arrivare allo stagno di Santa Rosalia dove nacque la teoria della biodiversità. E ancora: trekking rurali nella Valle Reali Celsi, perc...◉ LE VIE DEI TESORI
Si visita il cantiere aperto dell'ex convento che è stato sede della Facoltà di Architettura, aprono il Museo delle scienze Margherita Hack e il Museo dei motori e meccanismi. Esperienza “sonora” a Villa Resuttano Terrasi, poi tra le ...