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Apertura
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Indirizzo
14 Via Chiusa

Biglietto
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Abstract

Un lavoro d’altri tempi nell’antica fattoria del Seicento
Ignorare la vita che ruotava (e che, con presupposti diversi, continua a ruotare) attorno al mondo del sale, significherebbe perdersi una parte importantissima del territorio. Molto prima di entrare in questo baglio – un’antica fattoria-fortezza del Seicento adibita alla molitura del sale, con il grande mulino a vento annesso – vi sembrerà di essere stati catapultati in un luogo altro, in cui i ritmi della terra si confondono con le mani dell’uomo, che per secoli ha convissuto questo ambiente umido e particolarissimo, costellato da colline di sale che cambiano colore a seconda della luce del sole. Come un’insolita neve permanente, atterrata da chissà quale pianeta. Il museo, in contrada Nubia, si trova – non potrebbe essere altrimenti- nell’itinerario della via del Sale. All’interno, tra le vecchie foto in bianco e nero dei salinari, stanno gli antichi strumenti di un lavoro che ha saputo sopravvivere, adeguandosi ai tempi. Ecco i vecchi ruzzoli, per compattare il fondo delle saline, i cattedri, ceste per trasportare il sale, le pale di legno dei mulini, ntinni.
La tecnologia avanza, ma, dentro queste mura in pietra inframmezzate dalle caratteristiche porte dipinte, calpestando l’antico pavimento in cotto, qui si respira un’aria d’altri tempi. Che ancora profuma e pizzica, come il sale.
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